Vincenzo Aluia
Fotografo siciliano, nasco come professionista nel 2012, ma la fotografia è stata alla base della mia esistenza, sono cresciuto con questa, cosa strana è che non sapevo di esserci cresciuto accanto. È stata in latenza per oltre 15 anni fino a quando per un corso di restauro all’università non fui costretto a mettere una macchina fotografica in mano per documentare lo stato di degrado di un vecchio rudere. Mio padre mi trasmise inconsapevolmente l’amore per la fotografia ma soprattutto per la fotografia in bianco e nero.
Da piccolino ricordo che ci chiudevamo nel bagno di casa per sviluppare il bianco e nero in una camera oscura di fortuna, la mai era perlopiù una partecipazione da spettatore perché mio padre (da siciliano geloso) non mi permetteva di toccare la sua attrezzatura. Sarà stata questa continua negazione a far scattare in me la voglia di avvicinarmi da autodidatta alla fotografia, spinto anche dagli studi di architettura mi ritrovai in mano proprio con la vecchia Olympus di mio padre a cercare di capirne il funzionamento e proprio in quel momento decisi che da grande avrei voluto fare il fotografo.
La sfida più grossa è stata quella di comunicare ai miei che avevo intenzione di lasciare l’università per studiare fotografia, in special modo la fotografia reportagistica, la fotografia che racconta fatti reali senza filtri o finzioni, la fotografia che parla da sola senza nessuna spiegazione, la fotografia che ferma un’istante e lo rende vivo per l’eternità.
Comincio i miei studi, architettura mi aveva dato un ottimo bagaglio culturale sulla storia dell’arte per cui mi concentro sui grandi fotografi passati e odierni, dall’Instànt decisìf di Bresson alla fotografia di guerra di Robert Capa alla fotografia etno-antropologica di Salgado fino ai grandi che stanno facendo la storia contemporanea della fotografia. Osservo il loro lavoro, ne osservo i loro movimenti, studio i loro risultati, comincio a mettermi in gioco, partecipo a vari contest per capire se la mia fotografia ha un senso, nel 2014 arrivano i primi risultati, alcune mie foto vengono scelte come vincitrici in alcuni concorsi indetti da WPJA, ANFM e Fiof (associazioni di settore) cominciano alcune collaborazioni importanti con fotografi di fama nazionale e internazionale. Nel 2018 smetto di partecipare ai concorsi e chiudo i miei canali social personali anticipando i tempi su quello che nel 2019 è stato l’anno della rinascita, a seguito di un percorso interiore decido di concentrarmi sulla mia anima e questo ha dato una svolta fondamentale anche alla mia fotografia facendomi avvicinare sempre di più all’essenza dei rapporti umani affinando così sempre di più il mio stile rendendolo totalmente personale.
Reputo che ancora ho tanto da imparare, e le vostre anime mi insegneranno.
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